Dall’Antica Roma alle nostre tavole, alla scoperta delle origini del Prosecco

Iniziamo il nuovo anno con un tuffo nel passato, alla scoperta delle origini di un vino a noi tanto caro, quanto amato in tutto il mondo: il Prosecco!

Sembrerebbe avere radici antichissime, che risalgono all’epoca dell’Antica Roma, quando a Trieste in una zona a picco sul mare veniva coltivata l’uva Glera (così denominata dal 2009). Dai suoi acini si produceva quello che un tempo era chiamato vino Pucino, di cui ce ne parla l’intellettuale romano Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia: una bevanda fresca e molto fruttata, dalle delicate note floreali e con caratteristiche tali da renderla persino adatta all’uso medico.

Ed è proprio da quest’area che, nel corso degli anni, il vino Pucino tramuterà il suo nome in Prosecco.

Le testimonianze infatti, ci suggeriscono che circa a metà Duecento si sia sviluppato qui un piccolo villaggio denominato “Prosecco”, ancor oggi antico borgo carsico di Trieste. Si pensa il termine derivi dallo sloveno “Prosek” e significhi “bosco tagliato”, ad indicare un territorio particolarmente verde, dedito all’agricoltura ed alla coltivazione di diversi vitigni, tra cui anche il Glera.

Soltanto più tardi però, tra il Settecento e l’Ottocento, la coltura del vitigno Glera viene estesa anche alle zone pianeggianti di Veneto e Friuli, trovando proprio qui nel territorio collinare di Valdobbiadene e Conegliano, nonché attuale Patrimonio Mondiale dell’Umanità, l’ambiente perfetto per il suo sviluppo.