Semplici segreti per l’imbottigliata perfetta, tra scienza e credenze

Soltanto fino al secolo scorso, i nostri nonni imbottigliavano il vino direttamente dalle damigiane nelle quali riposava per tutto l’inverno. Con l’arrivo della primavera e le prime temperature calde veniva fatto rifermentare spontaneamente in bottiglia: ci si affidava completamente ai ritmi della Natura, e spesso, si guardava anche alla Luna.

Poiché così lontana, misteriosa, ed apparentemente sconnessa dal tutto, ci risulta difficile pensare la Luna possa in qualche modo influenzare la vita sulla Terra. Eppure, le credenze su di lei sono molte e da sempre esistite, presenti da quando l’uomo ha ricordo.
Come accade con le maree e tutti i liquidi, anche il vino risente della forza attrattiva esercitata dalla Luna. Imbottigliando nel primo quarto di fase lunare, sembrerebbe favorirsi il deposito dei lieviti presenti nel vino base, oltre che la formazione della bollicina. Come da tradizione, a Valdobbiadene, colui che osserva fedelmente il lunario, prende come riferimento la settimana di Pasqua (dalla Domenica delle Palme al Lunedì dell’Angelo) quale momento ideale per ottenere un vino frizzante.

Indipendentemente dal fatto che possiate credere nella magia della Luna, ci sono delle regole fondamentali, che chiunque desideri cimentarsi in questa pratica dovrebbe seguire: ossigenazione e temperatura sono la chiave per una buona imbottigliata.
Nel caso in cui non vogliate procedere subito, una volta portata a casa la vostra damigiana, riponetela in un luogo freddo con una temperatura sotto i 15°C, così da evitare qualsiasi tipo di fermentazione indesiderata. L’unica accortezza che dovrete avere quando riprenderete in mano la damigiana, sarà ridare l’ossigeno necessario ai lieviti per far partire la fermentazione; basterà scuotere un po’ la damigiana in modo da smuoverli dopo essere rimasti per lungo tempo depositati sul fondo.
La cosa più semplice sarebbe imbottigliare il vino successivamente al suo acquisto e riporre le bottiglie in un luogo riparato dalla luce, a circa 15-20°C così da far partire il processo di fermentazione nel più breve tempo possibile. Potete anche aspettare un paio di giorni, la cosa importante è che osserviate se sul collo della damigiana si siano formate delle bollicine: è il segno che sta iniziando la fermentazione e che è giunto il momento di imbottigliare il vostro vino. Così facendo, in circa un mese sarà pronto!

Il gusto finale resterà quello originale del vino sfuso, sia che preferiate imbottigliarlo subito o aspettare un po’. Sarà proprio l’ambiente (e magari anche la posizione della Luna!) a cambiare leggermente le sfumature olfattive, più pulite e fruttate laddove la fermentazione avviene più velocemente.

Ora lasciamo a voi provare, buon lavoro!